Il decreto del presidente del Consiglio dei ministri del 3 novembre 2020, nel definire nuove misure per prevenire l’emergenza epidemiologica da Covid-19, regolamenta le modalità di svolgimento del servizio di ristorazione in seno alle aziende alberghiere.

In particolare, per le cosiddette “zone gialle” viene esplicitamente stabilito che “resta consentita senza limiti di orario la ristorazione negli alberghi e in altre strutture ricettive limitatamente ai propri clienti che siano ivi alloggiati” (articolo 1, comma 9, lettera gg), mentre non vengono fornite indicazioni in relazione agli alberghi delle “zone arancioni” e alle “zone rosse”.

In considerazione dell’importanza della materia, abbiamo chiesto l’adozione di un’indicazione ufficiale sull’effettiva portata della norma, che salvaguardasse il diritto delle persone all’alimentazione.

La presidenza del Consiglio dei ministri, con una nota (FAQ) pubblicata sul proprio sito internet, ha chiarito che <<i ristoranti degli alberghi sono aperti per i clienti che vi alloggiano, anche nelle zone arancioni e rosse. Quindi è consentita (senza limiti di orario) la ristorazione solo all’interno dell’albergo o della struttura ricettiva in cui si è alloggiati. Qualora manchi tali servizio all’interno del proprio albergo o della propria struttura ricettiva il cliente potrà avvalersi di una ristorazione mediante asporto o mediante consegna “a domicilio” (eventualmente organizzata dall’albergo), nei limiti di orario consentiti, con consumazione in albergo.>>

Si rileva, inoltre, che il combinato disposto tra il testo della domanda e il tenore della risposta (riportate in calce) induce ad escludere la possibilità che i clienti degli alberghi consumino i pasti presso ristoranti esterni convenzionati, qualora l’operatività degli stessi sia sottoposta a restrizioni.

Nel sottolineare che la soluzione individuata è frutto di una laboriosa opera di persuasione, che ha assunto a riferimento la necessità di erogare il servizio ai clienti effettivamente alloggiati nelle strutture ricettive, riteniamo opportuno raccomandare un’accorta gestione di tali indicazioni, in rigorosa coerenza con la suddetta finalità.