Il credito d’imposta per i canoni di locazione degli immobili ad uso non abitativo e di affitto d’azienda è una delle misure adottate al fine di contenere gli effetti economici negativi derivanti dalle misure di prevenzione e contenimento connesse all’emergenza epidemiologica da COVID 19.

Lo strumento è stato fortemente voluto da Federalberghi Nazionale, con l’obiettivo di alleviare uno dei principali costi fissi che grava sul bilancio delle imprese turistico ricettive, onere divenuto insostenibile nel corso della pandemia, a causa dei ricavi notevolmente ridotti o, molto spesso, del tutto azzerati.

caratteristiche principali dell’istituto

Il credito d’imposta spetta alle imprese turistico ricettive a condizione che abbiano subito una diminuzione del fatturato o dei corrispettivi nel mese di riferimento di almeno il cinquanta per cento rispetto allo stesso mese del periodo d’imposta precedente. Il beneficio spetta anche in assenza del calo di fatturato se l’impresa ha iniziato l’attività a partire dal 1° gennaio 2019 o se è ubicata nel territorio di un comune colpito da eventi calamitosi i cui stati di emergenza erano ancora in atto alla data di dichiarazione dello stato di emergenza da COVID-19.

Per le strutture ricettive, il credito d’imposta ammonta al 60% del canone di locazione degli immobili ad uso non abitativo (ovvero al 50% del canone nei casi contratti di affitto d’azienda) ed è applicabile per i mesi da marzo 2020 ad aprile 2021 (da aprile 2020 ad aprile 2021 se si tratta di attività esclusivamente stagionali).

Il credito d’imposta è utilizzabile in compensazione (mediante il modello F24), ovvero nella dichiarazione dei redditi relativa al periodo d’imposta di sostenimento della spesa o, in alternativa, può essere ceduto al locatore a titolo di pagamento del canone o ad altri soggetti, compresi istituti di credito e altri intermediari finanziari.

cessione del credito d’imposta a soggetti terzi

Se ne’ l’albergatore ne’ il proprietario dell’immobile dispongono di sufficiente “capienza” fiscale, l’impresa locataria può trovarsi ad accumulare un credito cospicuo, recuperabile solo in un arco temporale lungo.

In tali casi, risulta di particolare interesse la possibilità di cedere il credito d’imposta a un soggetto terzo, “monetizzando” subito il controvalore del credito, anziché attendere che si realizzino le condizioni per l’utilizzo in compensazione o in dichiarazione dei redditi.

 

accordo tra Federalberghi Nazionale e Sara assicurazioni spa

Federalberghi Nazionale e Sara assicurazioni spa, con l’assistenza tecnica di Phinance Partners SpA, hanno stipulato un accordo volto a facilitare le imprese turistico ricettive che desiderano smobilizzare i propri crediti d’imposta relativi ai canoni di locazione degli immobili ad uso non abitativo e di affitto d’azienda.

Di seguito, vengono riepilogati i punti di forza della soluzione:

  • costi contenuti: l’impresa turistico ricettiva riceve il 96% del valore nominale del credito; non sono previsti interessi né spese / commissioni accessorie; non è necessario attivare un conto corrente ad hoc;
  • velocità: il pagamento si riceve entro 7 giorni lavorativi dall’accettazione da parte del cessionario;
  • semplicità: la pratica è basata su un contratto standard, che non richiede nessuna istruttoria; il trasferimento del credito d’imposta si realizza direttamente sul sito internet dell’Agenzia delle entrate;
  • neutralità: non si tratta di un finanziamento e quindi l’operazione non incrementa l’indebitamento della società;
  • sicurezza: in un momento di grande incertezza è preferibile avere liquidità sul conto per far fronte ad eventuali imprevisti piuttosto che un credito fiscale spendibile in futuro.

Sara assicurazioni spa si è resa disponibile ad acquistare, entro il 15 dicembre 2021, un ammontare nominale di crediti d’imposta fino a 35 milioni di euro. Nell’ambito di tale plafond, Sara assicurazioni perfezionerà fino a 350 operazioni di cessione, ognuna delle quali dovrà concernere un credito d’imposta non inferiore ai 50 mila euro. Il numero di operazioni e l’ammontare del plafond sono suscettibili di ampliamento.