Siamo arrabbiati, ma non del tutto stupiti. I Comuni non possono pensare di continuare a far cassa a spese del turismo trincerandosi dietro costi sostenuti per ordinarie manutenzioni e quant’altro. L’emendamento per innalzare a 10 euro il limite di imposizione della tassa di soggiorno per gli alberghi, di fatto raddoppiata, è irricevibile.
E il fatto che arrivi da un ex assessore di Palazzo Vecchio rende tutto assai amaro. Non ci si rende conto che il settore viene da due anni drammatici per la pandemia e ora il rialzo dei costi energetici vanifica in buona parte la ripresa.
Così come non ci si rende conto che una famiglia di 4 persone per una notte in hotel si trova a pagare 40 euro in più del prezzo della camera. E per cosa? Ci piacerebbe che il Sindaco Nardella si esprimesse subito in proposito, senza nascondersi, visti i suoi rapporti con chi ha avanzato la proposta. Se lui è d’accordo lo dica chiaramente e la nostra categoria, tutta, gli farà sentire il proprio disaccordo.
Anche nel periodo ante-covid abbiamo richiesto una diversa rimodulazione delle tariffe, al ribasso, inserendo criteri che favoriscano la destagionalizzazione.
Così come riteniamo fondamentale individuare strumenti di premialità per coloro che scelgono di soggiornare nella nostra città.
Come associazioni di categoria, inoltre, vogliamo esprimerci sulle scelte che vanno a incidere sulle politiche turistiche e non essere sempre spettatori di decisioni già prese poiché ci riteniamo attori principali dell’ospitalità.